Ferrata Dell’infernone A Sordevolo

Per quanto non sia particolarmente difficoltosa, ricordo inoltre che sono presenti due vie di fuga ben segnalate, nel caso vogliate abbandonare il percorso. Calate mozzafiato, toboga con cascata, tuffi, calata speleo, carrucola e scivolo dry. Una volta attraversata la gola, ci si ritrova lungo un sentiero immerso nel bosco che conduce al terzo e ultimo ponte tibetano.

Il consorzio ha la finalità di Promuovere il territorio dell’Oasi Zegna e i suoi prodotti favorendo l’incremento del turismo e lo sviluppo delle attività locali. Continuiamo sul lungo traverso fino a un tratto in cui proseguiamo in traverso con i piedi su una corda fino a giungere in prossimità del terzo e ultimo ponte sospeso, il meno corto dei tre. Torniamo sulla sinistra orografica e dopo gli ultimi metri di fune termina il Aided path of the Infernone (2h from the start – 2h 20 ‘total). Scendere lungo la strada fino a tornare all’abitato, seguire i cartelli per tornare al punto di partenza.

Non lontano scorre il torrente Elvo e nelle belle serate estive i caprioli pascolano indisturbati a pochi passi da casa. Si risale il pendio verso la costa che sovrasta la forra. Giungeremo a una mulattiera che scendendo ci riporta a Sordevolo fino https://italsilver.com/es/blog/сanyoning/i-6-migliori-posti-per-il-canyoning-nellisola-di-reunion/ a ritrovare via Begneri e quindi al parcheggio dell’auto (40′ dalla fine della ferrata – 3h totali).

Qui il fiume scorre all’interno di una strettissima gola, in un ambiente di straordinaria bellezza . Usciti dalla gola si prosegue per un lungo traverso aiutati da corde fisse e poi su sentiero, inizialmente cedevole, fino a raggiungere il terzo e ultimo ponte tibetano . Si tratta di pochi metri di ponte, ma non per questo meno emozionate degli altri due.

  • Dopo questo tratto aereo, il percorso continua in discesa, fino ad arrivare a un altro ponte in pietra che porta sulla sponda opposta del torrente.
  • Nel tratto seguente si cammina più vicini al fiume su rocce comode che si traversano sempre verso sinistra fino a una breve parete verticale con staffe metalliche.
  • E’ davvero complicato descrivere con ogni sfumatura la bellezza della natura, per questo mi piacerebbe rendervi partecipi con un viaggio fotografico di questo tratto suggestivo.
  • Si consiglia di lasciare l’auto presso il parcheggio pubblico quando pochi metri più avanti la strada scende .
  • Percorso piuttosto tecnico, che mette alla prova sia nella salita che nella discesa.
  • Percorso perfetto per visitare interamente la spettacolare Riserva Naturale Burcina – Felice Piacenza di Pollone, che conserva specie vegetali esotiche e pregiate in un paesaggio perfettamente curato.

La ferrata delle gole dell’Infernone è un bellissimo e vario percorso in un ambiente unico, tra gole e marmitte dei giganti, sempre al cospetto della limpidissima acqua del torrente Elvo. E’ stata pensata dalla Guida Alpina Gianni Lanza che su incarico della comunità montana Valle Elvo ne ha realizzato lo studio di fattibilità, che di fatto è stato il progetto del lavoro. Terminata nell’autunno 2009 è una delle più suggestive ferrate del biellese.

Itinerario molto bello e mai difficile, solo il primo ponte è complesso se si é più bassi di un metro e quaranta di altezza in quanto i cavi sono alti. Anche il traverso più avanti può risultare delicato ma solo per il pericolo di scivolare sulle rocce che in quel tratto sono molto umide. Per il resto percorso davvero godibile e in ambiente molto bello. I bimbi sono rimasti davvero colpiti dalle gole e dalla bellezza del torrente. Per gli appassionati di ferrate, un’opzione è di percorrere la ferrata in senso opposto e rientrare alla macchina lungo il sentiero attrezzato. Il livello di difficoltà è leggermente maggiore nei pochi tratti verticali.

Il Sentiero Attrezzato dell’Infernone è un bellissimo itinerario che si sviluppa lungo la gola del torrente Elvo nei pressi di Sordevolo. Il sentiero non presenta particolari difficoltà tecniche e si snoda lungo una zona di assoluto interesse paesaggistico. Ci sono 3 ponti sospesi che aggiungono un poco di esposizione a un sentiero altrimenti abbastanza privo di tratti aerei. Un posto unico, alla ricerca della natura selvaggia, in un ambiente incontaminato per provare un’emozione tutta wild.

Sono cresciuta a Mongrando, ai piedi della Serra e, anche se università e lavoro mi hanno portata ad allontanarmi da casa, amo tornare nel mio Biellese, rimanendo ogni volta affascinata dalla sua bellezza. Vado in MTB da quando sono bambina e per me è ormai diventato un vero stile di vita, all’insegna dell’avventura e a contatto con la natura. Il percorso rimane a mezza costa e tocca alcune cascine (vedi “ATTENZIONE”!), per poi cominciare a scendere e intersecare un altro sentiero. Superare le località “La ca’ ” e “Belvedere” e proseguire sempre sulla strada principale, che alterna tratti sterrati a tratti asfaltati. Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge.

Anche questo bridge delle scimmie ci porta sulla destra orografica del torrente. Giungiamo quindi a un tratto di discesa verticale verso il greto del torrente. Si risale una rampa diagonale che ci porta nei pressi di un piccolo canyon naturale in cui proseguiremo orizzontali con i piedi sulle staffe a picco sul torrente. Aggiriamo uno spigolo non marcato e proseguiamo sul traverso attorniati da un ambiente sempre più meraviglioso col torrente che si insinua nel canyon dopo una cascata. Il traverso ci porta nei pressi di un tetto roccioso che ci obbliga a scendere leggermente per proseguire.

L’ora ideale è sicuramente quella che va dalle 10 di mattina fino al primo pomeriggio. Essendo un orrido, la luce solare risulta verticale proprio a quell’ora creando riflessi e colori unici. Un po’ dubbiosi sullo stato del torrente Elvo , decidiamo comunque di provare a fare la ferrata dell’Infernone. A soli 45 minuti a piedi potrete raggiungere la Trappa di Sordevolo, incantevole edificio così denominato perchè ospitò una congregrazione di monaci trappisti in fuga dalla Francia rivoluzionaria. Oggi la struttura fa parte dell’ Ecomuseo del Biellese e al suo interno vengono organizzate visite guidate, laboratori e attività didattiche e formative.

Troverete una serie di cascatelle e rigagnoli nella roccia che rendono tutta la parete molto umida a scivolosa. La ferrata dell’Infernone si percorre in circa 2h e 30min. Noi ce la siamo presa comoda tra foto, pausa pranzo e chiacchiere.

Con l’aiuto di staffe di ferro percorriamo l’intera parete alla destra orografica del torrente, proprio al di sopra del percorso che viene utilizzato per il canyoning. Proseguiamo sempre alternando tratti di sentiero a via ferrata, per poi ridiscendere verso un ponte di pietra. Guardandomi intorno non posso far altro che notare che l’Elvo ci regala dei bellissimi scorci. Percorso suggestivo che si snoda lungo il torrente Elvo, tra verdi acque, lisce rocce, guadi, saliscendi e passaggi da una sponda all’altra tramite ponti tibetani.

Il punto di partenza dell’itinerario è Sordevolo, comune in provincia di Biella. Si parcheggerà l’auto nel parcheggia pubblico lungo via Bagneri. Questa voce è stata pubblicata in ATTUALITA’, Costume, Ecologia, Elvo e Bessa, SOCIETA’, Tempo libero, TERRITORIO e contrassegnata con comune sordevolo, covid, lockdown, notizie valle elvo.

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